Arriviamo in territorio spagnolo, esattamente a Barcellona. Oggi ho tutto: carrozzina elettrica carica, sole e tanta voglia di scoprire la città. Sembra tutto perfetto… fino al primo intoppo. L’autobus non porta le carrozzine dei disabili! O almeno così sembra. Scherzetto! Ci siamo sbagliati, perché a Barcellona esiste una rete di trasporto accessibile… per disabili belli (scherzo, ovviamente!).
Una volta a bordo, ci dirigiamo verso il Monument a Colom, la statua di Cristoforo Colombo che indica il mare.
Da qui parte la mitica Rambla, il cuore pulsante della città. Questo viale lungo 1,4 km collega Plaça de Catalunya al Port Vell ed è completamente accessibile.
Il suo nome deriva dall’arabo raml (sabbia), perché un tempo era un corso d’acqua. Oggi, invece, è un fiume di persone, artisti di strada, caffè, negozi e… buona birra.
Io e la nonna rallentiamo il passo, ma ci godiamo ogni momento.
Barcellona è una città solare e vivace, accogliente anche per chi si muove su ruote.
Tornando alla nave, scopriamo che c’è un ritardo di 40 minuti alla partenza per traffico portuale. Poco male, ci godiamo la vista delle altre navi da crociera, osservando la “concorrenza”.
Sulla nave mi muovo abbastanza bene, tranne nelle ore di punta sugli ascensori (un classico). La camera è spaziosa e comoda, il bagno perfetto—copierò sicuramente qualche idea per casa! Tra le poche barriere rimaste, la piscina: domani vediamo se riusciamo a renderla più accessibile.
Oggi ho capito che con un po’ di organizzazione posso muovermi ovunque. Barcellona mi ha accolto a braccia aperte, e io sono pronto per la prossima avventura!
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