Si parte da Fès, carichi di entusiasmo e con il sole che ci accompagna. Destinazione? Moulay Yacoub (in arabo: مولاي يعقوب), una cittadina a soli 21 chilometri di distanza, famosa per le sue sorgenti termali naturali. La mia speranza? Che non ci siano barriere architettoniche a rovinare il nostro piano!
Il tragitto è un regalo per gli occhi: un paesaggio da cartolina, un mare di sabbia che si estende a perdita d’occhio.
C’è un silenzio che non si sente spesso: assordante, quasi surreale, ma così rilassante da farmi dimenticare qualsiasi stress.
Appena parcheggiato il mio "potente mezzo" a Moulay Yacoub, l’obiettivo è chiaro: mangiare. Troviamo un piccolo ristorantino e ci tuffiamo negli msemen, del pane o crêpes sfogliate marocchine. A colazione si accompagnano con miele e confetture, durante gli altri pasti con tajine e zuppe ma noi abbiamo fatto di testa nostra e le abbiamo intinte in tutte le salsine disponibili.
Michel, armato di infinita pazienza, si cimenta nell'arte di sbucciare le uova. Uno spettacolo! . Alla fine, ce la fa e festeggia con un sorriso trionfante.
Girando per la città, notiamo che gli asini sono i veri re del trasporto locale. Portano di tutto e, sorpresa, hanno un sacchetto per raccogliere i "ricordi di viaggio". Un dettaglio che mi ha fatto sorridere (e riflettere!).
Con grande sorpresa e gioia, scopriamo che le terme di Moulay Yacoub Spa Village sono accessibili anche per me! Le acque termali, ricche di zolfo, vengono pompate da 1.500 metri sotto terra e raggiungono una temperatura impressionante: 54°C.
Il personale è gentilissimo e mi riserva un trattamento da re, ma devo ammettere che entrare in quelle acque è stato come tuffarsi in una zuppa. Dopo un po', io e Michel decidiamo che per noi è "troppo cotto" e torniamo all’aria aperta, arrossati ma soddisfatti.
Sulla strada del ritorno, non possiamo resistere a un caffè al bar ambulante.
Tornati a Fès, decidiamo di fare un po’ di shopping. Il mio obiettivo? Un giubbotto perché non mi sono portato neppure un semplice spolverino. Ma qui arriva il colpo di scena: sembra che i marocchini confezionino abiti solo per persone snelle e minute. Io, con la mia corporatura “importante”, faccio fatica persino a trovare qualcosa che mi arrivi ai gomiti. La colpa è dei marocchini che sono piccoli e magri.
Tornati a casa, stanchi ma felici.
A domani per il prossimo capitolo delle nostre avventure! 😊
Aggiungi commento
Commenti