Innanzitutto, ci scusiamo per questa brusca interruzione nella scrittura del blog, ma impegni imprescindibili ci hanno fermato. Torniamo a venerdì: attracchiamo a Civitavecchia.
Tra i porti più importanti del nostro Paese, Civitavecchia è famosa per essere il punto di approdo delle maggiori compagnie di navigazione italiane e straniere.
Piove! I miei compagni di viaggio non intendono scendere. Prima di decidere, riempiamo lo stomachino con una colazione abbondante: prima il salato, poi il dolce. A stomaco pieno si ragiona meglio: decido di scendere!
In lontananza scorgo dei ruderi. Penso subito a un vecchio faro. Bingo! È l’antico faro posto sulla bocca di levante del porto di Civitavecchia. I lavori di costruzione erano iniziati nel 1616.
Trovare un bus adatto a me è impensabile, quindi non resta che affrontare la Marina di Civitavecchia. Questa porzione di lungomare, compresa tra Forte Michelangelo e il Borgo Odescalchi, è stata recentemente riqualificata e merita sicuramente una visita.
Nei pressi del Forte Michelangelo, la mia attenzione viene catturata dalla statua “Il Bacio della Memoria di un Porto”. L’opera è stata realizzata per ricordare tutti coloro che partirono dal porto di Civitavecchia, principalmente a seguito di eventi bellici, spesso senza fare ritorno. Il marinaio che bacia la sua amata prima di partire mi ricorda me stesso che bacio la vita e non voglio lasciarla. Non è un momento di tristezza, ma un inno alla vita.
Bando ai sentimentalismi, continuo il mio percorso lungo la Marina. Mi sembra di essere immerso in un'enciclopedia: Guglielmo Marconi,
Giuseppe Garibaldi,
l'imperatore Traiano,
… e poi Istanbul? No, solo un kebab!
Nonostante la pioggia, tutto si sta preparando per la stagione estiva. Con la mia sedia a rotelle macino chilometri, ma è ora di tornare alla base.
Un'ultima occhiata alla Capitaneria di Porto e via.
Avrei potuto tardare a salire e magari avrei evitato l’incontro con un arrogante francese con la sensibilità di una pietra. Per non fare fatica, con le sue belle e agili gambe occupava il posto riservato ai disabili, cioè il mio. Nonostante il gentilissimo personale della nave gli abbia fatto notare la cosa, lui ha ignorato ogni richiesta. Sono intervenuto alzando la voce e mangiandomi il fegato per la rabbia. Devo imparare ad avere pazienza, ma l'ignoranza proprio non la tollero.
Si riparte. Destinazione: casa.
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